Oscillografo di Duddell (Tipo II)

Descrizione: A partire dagli ultimi anni del XIX secolo, l’elettrotecnico inglese William D. Duddell (1872-1917) elaborò vari modelli di oscillografi con equipaggio bifilare, sistema già proposto nel 1893 dal fisico francese André Blondel (1863-1938). Questi strumenti, combinati con un sistema di registrazione fotografica, possono fornire le curve indicanti l’andamento temporale di grandezze elettriche quali corrente e tensione alternate, e furono di grande utilità nell’industria elettrica prima e ancora molto dopo l’avvento degli oscilloscopi a tubo catodico. L’oscillografo Duddel di II tipo a magnete permanente con il tipo di equipaggio qui illustrato fu introdotto in commercio verso il 1906.
L’apparecchio è montato su di una base d’ottone con tre viti calanti sulla quale è fissata verticalmente una potente calamita a ferro di cavallo. Essa ha delle espansioni polari cilindriche che entrano orizzontalmente in un recipiente cilindrico di ottone annerito chiuso superiormente da un coperchio con due manopoline filettate. Sul davanti del recipiente è praticata una finestrella circolare in vetro coperta da un diaframma con una fenditura. Sulla parte posteriore è inserito un termometro a mercurio in tubo d’ottone recante una scala da 10° a 50°C con divisioni ogni grado. La parte superiore del termometro sbuca dal coperchio di ottone. All’interno del recipiente sono imperniati parallelamente due equipaggi estraibili identici, ognuno trattenuto da una vite e da una molla. Essi si compongono di un telaietto di ottone munito di due espansioni polari in ferro. Un sottilissimo filo di bronzo fosforoso, ripiegato in modo da formare un sistema bifilare a U, ha i capi fissati alla sommità del telaio e passa inferiormente in una puleggina d’avorio collegata ad una molla che lo tiene in tensione. Il doppio filo passa in un sottile canaletto formato da due espansioni di ferro dolce fissate al telaio. Sui fili e fra le espansioni è fissato un minuscolo specchietto. I quattro capi dei fili dei due equipaggi sono collegati ad altrettanti serrrafili. Fissati a questi vi sono due fusibili che proteggono gli equipaggi da correnti troppo forti e un ponte di ottone che li collega in serie. Due manopole esterne permettono di variare l’orientamento dei telaietti sui quali sono stampigliati rispettivamente i numeri «13236» e «13237». Accanto alla firma del costruttore si trova è la scritta: «N° 15229» e «DUDDELL’S PATENT U.K. 5449 1898».
Due etichette volanti unite all’apparecchio recano una alcune istruzioni da seguire per non danneggiare il sistema bifilare che non deve essere percorso da una corrente superiore a 0,1 ampère, mentre la temperatura dell’olio deve essere fra 18° e 22°. Una seconda etichetta oltre al nome del costruttore reca: “W.O. No 6050, Inst.No. 15229 Cat. No. 46121, List No.102, Date tested (incomprensibile) Examiner A.A Holtonway (?), Sold to Pietro Pagnini O.O. No 3928.”
All’oscillografo è unita una bottiglia di olio speciale per smorzamento, ancora sigillata e con etichetta recante, oltre al nome del costruttore, le indicazioni sulla temperatura dell’olio. Una seconda etichetta volante riporta: «Pietro Pagnini Firenze Italy No 3928» e una scritta illeggibile. Allo strumento è unito un manualetto di istruzioni.
Per far funzionare l’oscillografo è necessario versare nel recipiente l’olio che smorza le oscillazioni degli equipaggi mobili rendendo l’apparecchio aperiodico. Quando una corrente percorre il sistema bifilare posto nel campo magnetico della calamita, una porzione di filo (nel quale ad esempio la corrente va verso il basso) è sottoposta ad una forza che tende a farlo avanzare, l’altra invece, dove la corrente si muove in senso contrario tende ad arretrare. Lo specchietto subisce così una leggera rotazione rispetto all’asse verticale, che nel caso di correnti alternate si trasforma in movimento vibratorio. Indirizzando sullo specchietto un raggio luminoso, questo viene riflesso e cadendo su di una lastra fotografica o una pellicola in movimento, traccia una curva che riproduce l’andamento temporale della corrente in esame.
L’apparecchio con i due equipaggi poteva essere utilizzato per studiare contemporaneamente l’andamento di due correnti o di una corrente ed una forza elettromotrice. Strumenti di questo tipo collegati ad apposite resistenze permettevano di lavorare anche con voltaggi sino a 10.000 volt.

Data: 1912 circa.

Autore: firmato da The Cambridge Scientific Instruments C° Ltd.

Misure: Altezza: 215, diametro max.: 140 mm

Il museo della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze è aperto dalle ore 9.00 alle ore 13.00, dal martedì al alla domenica.
La biblioteca è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00.

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