Le Collezioni del Gabinetto di Storia Naturale
Il nucleo Bardi
Il nobile fiorentino Girolamo de’ Bardi fu direttore dell’Imperial Regio Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze dal 1806 al 1829. Egli aveva lasciato, morendo, tutti i suoi beni e le sue preziose raccolte scientifiche a un istituto che intitolò a nome della propria famiglia e che volle fondare con lo scopo di offrire insegnamento gratuito per la preparazione dei lavoratori artigiani. In quella sede furono così radunati e custoditi numerosi cimeli, antichi strumenti e bellissime raccolte naturalistiche accumulati nel corso della vita dall’erudito conte.
Nel 1892, cessato lo scopo originario del Pio Istituto de’ Bardi, questo prezioso materiale fu affidato in consegna a varie istituzioni e fu così che gran parte del patrimonio scientifico giunse all’Istituto Tecnico,
Oltre a vari esemplari fossili di Mammiferi pliocenici, una raccolta di circa 600 conchiglie e una collezione di oltre 3.000 campioni di minerali e rocce sapientemente radunata con criteri scientifici ma anche estetici, spicca un importante nucleo di materiale antico costituito da tre erbari, un globo terrestre seicentesco di Guglielmo Blaeuw e una coppia di globi, di cui uno terrestre e uno celeste, riprodotti nel 1695, sulla base di quello olandese di Matthäus Greuter del 1636, dall’Officina Calcografica de Rossi.
Disegnatore e incisore di Strasburgo ma trasferitosi a Roma nel 1603, Greuter fu molto apprezzato per la produzione libraria, di stampe artistiche e di globi celesti e terrestri. Questi ultimi ebbero una notevole diffusione, grazie alla qualità estetica e alla particolare tecnica utilizzata, che prevedeva la possibilità di produrre sfere cave così da ridurne considerevolmente il peso.
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