Le Collezioni del Gabinetto di Storia Naturale
Le Lavorazioni Manifatturiere e Industriali
Afferenti al Museo Tecnologico e successivamente inglobate nel Gabinetto di Storia Naturale dell’Istituto, le produzioni legate alle varie branche della manifattura e dell’industria (metallurgia, meccanica, edilizia, settore ceramico, tessile e vetrario) e rappresentate da molteplici serie di prodotti iniziali, intermedi e finiti di lavorazione di materiali come seta, cotone, lana, pelli, minerali ecc., oltre che mettere in luce le varie fasi di impiego degli elementi e le tecniche di lavorazione, trasmettono indicazioni sugli stabilimenti di origine, come pure sul commercio e sui processi economici legati alle materie merceologiche. Ne scaturisce un quadro rappresentativo della realtà produttiva soprattutto italiana e di quelle che furono, nel XIX secolo, le principali manifatture e officine, a livello sia di piccole imprese locali sia di grandi realtà industriali.
L’Istituto sfruttò il ruolo avuto nell’organizzazione delle Esposizioni toscane di metà Ottocento, per introitare materiale esibito dai singoli espositori. Il processo è tangibile tra le raccolte dell’industria ceramica, provenienti, solo per citare alcuni esempi, dalla Fabbrica di Deruta, dalla Manifattura di Doccia, dalla quella fiorentina di Ulisse Cantagalli, dalla bottega di Montelupo, dalla fabbrica pisana di Emilio Bertini, da quella senese di Pepi e Basetti, da quella palermitana di Filippo Martines, dalla vetreria di Colle Val d’Elsa.
Per molti di questi oggetti, nei cataloghi ufficiali delle Esposizioni, sono riportati riferimenti descrittivi che ne sottolineano qualità e peculiarità, come nel caso delle terraglie di Cassano d’Adda, “notevoli non solo per la resistenza della pasta, ma per l’eleganza della forma e i vivaci colori” (secondo quanto riportato da Yorick nel 1861) e oggi considerate tra le uniche testimonianze della Fabbrica Legnani, un’attività che, dal 1821, contribuì in modo rilevante allo sviluppo economico e sociale di Cassano fino al 1910, anno della sua chiusura.
Tra i principali requisiti di selezione dei materiali figurano, dunque, l’innovazione nella tecnica e la qualità del prodotto, a conferma dell’intento, da parte dell’Istituto, di realizzare un complesso di beni in grado di fornire un panorama delle eccellenze dell’epoca.
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