Le Collezioni del Gabinetto di Storia Naturale
Funghi in Cera
di Luigi Calamai
“La sostanza di cui funghi sono composti è tale che nel disseccarsi varia non solo di figura per il raccorcimento di un tessuto non sostenuto da nervi e costole, che gli servano in certo modo di armatura, come nelle piante ferogame, ma eziandio per la delicatezza delle cellule frutto di una rapida organizzazione, si guasta, ed i liquidi che ne riempivano le cavità imbrattano, spandendosi, tutte le parti, che rimangono perciò defigurate e concie. E sia pure attento e diligente il preparatore non può veramente riuscire a vincere le naturali disposizioni..[…]”.
Con queste parole, Luigi Calamai (1800-1851), abile artista della scuola fiorentina di ceroplastica, illustrava le ragioni che lo avevano indotto a realizzare in cera una raccolta di modelli micologici estremamente attinente alla realtà.
Allora difficilmente conservabili e dunque osservabili per lo più solo dal vivo, i funghi plasmati da Calamai rappresentarono, in effetti, un ottimo strumento a disposizione dei cittadini, per riconoscere le varie specie a quel tempo conosciute e distinguere tra quelle commestibili e non.
La collezione, costituita da oltre 250 preparati, fu presentata all’Accademia dei Georgofili nel 1835 e al I Congresso degli Scienziati Italiani tenutosi a Pisa quattro anni più tardi. Originariamente conservata al Museo di Fisica e Storia Naturale di Firenze, giunse presso l’Istituto Tecnico sicuramente dopo il 1877, grazie all’intercessione del prof. Pietro Marchi, ultimo direttore dell’Officina Ceroplastica annessa al museo, divenuto poi preside della scuola.
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