Otto

Otto, un numero amico di fisici e matematici quando steso su un fianco, come a mimare una dama sdraiata di un dipinto, rappresenta l’infinito. E appunto otto anni fa, l’11 febbraio 2016, dopo un esame rigoroso durato mesi, il debole segnale individuato il 14 settembre 2015 nei dati dei rivelatori di LIGO dimostrò definitivamente l’esistenza delle onde gravitazionali.

Che cosa sono le onde gravitazionali?
Sono oscillazioni dello spazio-tempo che viaggiano alla velocità della luce, teorizzate per la prima volta nel 1916 da Albert Einstein come soluzioni ondulatorie della sua teoria della Relatività Generale; per spazio-tempo si intende la struttura quadridimensionale dell’universo in cui le tre componenti spaziali e quella temporale si fondono. Maggiore è la massa dell’oggetto, maggiore sarà la deformazione dello spazio tempo causata da esso, e un corpo in moto seguirà la curvatura dello spazio-tempo causata dall’oggetto massiccio. Anche il cammino della luce viene deflesso. Oggetti in movimento generano onde nello spaziotempo, le famose onde gravitazionali. Le onde di maggiore ampiezza i osservabili sono dovute a fenomeni di coalescenza di oggetti compatti come ad esempio in questo caso, quella di due buchi neri.

Ora non possiamo che attendere, le infinte scoperte che ancora ci attendono, tornando ancora al nostro otto.