Questi piccoli corpi celesti, che dalla loro formazione hanno trascorso il tempo molto lontano dal Sole, sono i corpi più primordiali del Sistema Solare e che quindi mantengono al loro interno informazioni preziose sulle condizioni fisiche a chimiche presenti alla formazione del Sistema stesso. Inoltre si presume che le comete abbiano contribuito a portare l’acqua sulla Terra e a portare le prime molecole complesse dalle quali si è formata la vita. Per questo le comete sono state e sono oggetto di numerose osservazioni e missioni spaziali. Nella presentazione verrà descritto come e quando si sono formate, la loro costituzione, il loro funzionamento e risultati ottenuti da osservazioni remote e missioni spaziali delle quali sono state oggetto.
Gian Paolo Tozzi, nato a Signa (Fi) nell’altro secolo ha studiato fisica, con specializzazione astrofisica, all’Università di Firenze. Laureato col vecchio ordinamento nel 1977 con una tesi sperimentale di astrofisica di laboratorio all’osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Dopo la tesi ha trascorso più di 2 anni al Politecnico di Zurigo con una borsa di studio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dove a continuato l’attività di astrofisica di laboratorio.
Al suo ritorno a Arcetri ha cambiato completamente campo di ricerca, passando allo studio di comete, stimolato dall’allora prossimo passaggio al perielio della cometa di Halley. Da allora lo studio di Comete (e asteroidi) è stato il suo principale campo di ricerca osservando numerose comete da remoto, con telescopi sparsi attorno al mondo e partecipando alla missione spaziale Rosetta. Un’importantissima e complessa missione di rendez-vous alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Adesso è associato INAF come astronomo quiescente.