I Personaggi della Fondazione
Leopoldo II d’Asburgo
Figlio e successore del granduca Ferdinando III, granduca di Toscana, e di Luisa Amalia di Borbone. Quando la Toscana fu occupata dai Francesi, partì con il padre per la Germania, tornando a Firenze nel 1814 e divenendo dieci anni più tardi Granduca.
Continuò la politica conciliante e liberale del padre e, come i suoi predecessori, intraprese vaste opere di pubblica utilità: grandi opere di bonifica, come quella della Maremma toscana, fece ampliare e migliorare la rete stradale, appoggiò la costruzione di strade ferrate.
Riordinò tra il 1838 e il 1839 l’amministrazione della giustizia e attuò una riforma universitaria. Nel 1847 Leopoldo II approvò la riforma della legge sulla libertà di stampa e nello stesso anno aderì all’unione doganale con il Piemonte e la Santa Sede. L’anno seguente concesse lo Statuto e allo scoppio della Prima Guerra d’Indipendenza inviò un corpo di spedizione in Lombardia. Poi, quando il movimento democratico guidato da Montanelli e Guerrazzi si affermò a Firenze, fuggì a Gaeta presso il papa Pio IX.
Ritornò in Toscana con l’aiuto degli austriaci e da quel momento la sua linea politica subì un netto cambiamento: abolì lo Statuto, ripristinò la pena di morte per i delitti contro il sovrano e la religione, si mosse in diretta dipendenza da Vienna. Nel 1859 la rivolta popolare lo costrinse ad abbandonare il paese e recarsi in esilio.